La mattina ha un odore tutto suo quando in cucina si rompe il silenzio con una banana matura tra le mani. La polpa cede lenta sotto la forchetta, come se avesse atteso quel momento per lasciare andare il suo profumo d’infanzia. Le uova scivolano nella ciotola e si legano al giallo arrendevole della frutta, creando una crema che sa di casa e di colazioni senza fretta. I semi di lino, appena macinati, portano un sentore di terra asciutta, mentre la cannella riscalda l’aria e fa pensare alle prime luci invernali sui davanzali.
Gli ingredienti sono semplici: due uova fresche, una banana morbida, due cucchiai di semi di lino macinati, mezzo cucchiaino di cannella, un cucchiaio di burro di mandorle o tahini, un filo d’olio di cocco o d’oliva per la padella. Tutto qui, tutto vicino, tutto vero.
La preparazione è un gesto lento e naturale. Si schiaccia la banana fino a sentirla diventare crema sotto le dita, poi si uniscono le uova e si mescola con decisione, lasciando che il composto prenda vita. I semi di lino e la cannella scendono come una pioggia sottile, cambiando il colore e il profumo dell’impasto. Intanto la padella si scalda piano, il velo d’olio comincia a luccicare, e versare il composto a cucchiaiate crea quel piccolo sfrigolio che sa di promessa mantenuta.
A fuoco basso, le frittelle si rassodano piano e diventano dorate. Quando le si gira, il profumo si alza e riempie la cucina come un abbraccio caldo. Si servono morbide, con un cucchiaio di burro di mandorle oppure con frutti di bosco che portano freschezza.
È una colazione che non chiede nulla, se non di essere gustata con calma, come si fa con le cose che aiutano il corpo e la mente a ritrovare un ritmo gentile.