Prendete una pentola e lasciate che il fondo si colori d’oro con una dose generosa d’olio d’oliva. Aggiungete la cipolla dorata tagliata grossolanamente. Ascoltate il suono che fa, il primo sussurro della cena. Quando il suo profumo dolce inizierà a pervadere la casa, versate la zucca. Tenetela nelle mani un istante: sentite la patina ruvida che rimane sulla pelle, annusate il frutto crudo, ancora freddo di terra, poi ascoltate come cambia aroma mentre incontra il calore della rosolatura. Il profumo diventerà più vivo, quasi frizzante, e sarà quello il segnale: aggiungete il brodo vegetale. Lasciate cuocere a fuoco lento, come si aspetta un ritorno importante. La zucca deve cedere piano piano, fino a sciogliersi in morbidezza. Quando tutto sarà tenero, spegnete la fiamma e frullate fino a ottenere una crema liscia. Solo ora unite un cucchiaio abbondante di miso rosso fermentato, facendolo sciogliere con calma, così che mantenga intatta la sua forza benefica per la pancia. Tritate finissimo un rametto di rosmarino fresco e lasciatelo cadere nella zuppa come polvere aromatica, perché dia fragranza senza dominare. Servite calda, in ciotole ampie, lasciando che il vapore vi sfiori il volto come un piccolo rito d’autunno. Questa zuppa non chiede di essere afferrata: chiede di essere sentita. È una memoria della Terra, una cura gentile, un profumo che rimette a posto ciò che il giorno ha scomposto.